(Toni Servillo in T. Servillo e G. Capitta, Interpretazione e creatività, Editori Laterza)
mercoledì 4 settembre 2013
"Nostalgia e disperazione"
«Ho creduto nella sua drammaturgia, ho creduto nel testo, ho creduto nel suo pensiero teatrale. Il lavoro su Eduardo, per certi aspetti, si inserisce nella tradizione di quello sui grandi comici, il che lo mette in linea diretta, per esempio, con Molière, per parlare di un altro autore sul quale ho lavorato molto. E in più c'è una particolarità che mi affascina molto parlando del suo teatro, dei suoi testi, della sua recitazione. C'è un nodo, nel fondo del teatro di Eduardo, che è fatto di un impasto di nostalgia e disperazione. La disperazione è un sentimento che lui consegna a certi suoi personaggi che vivono uno stallo esistenziale, al di là di certi finali solo apparentemente concilianti. La nostalgia appartiene al teatro come forma antichissima, a cui l'uomo affida l'espressione di questa disperazione».
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