domenica 14 settembre 2014

Pupella Maggio, il monologo di donna Rosa Priore

Nel giugno del 1978 l'impresario Carlo Molfese organizzò nel suo Teatro Tenda, a Roma, una serata d'onore per Eduardo, condotta da Vittorio Gassman. Riuscì nell'impresa di riunire sullo stesso palcoscenico grandissimi nomi della scena italiana, venuti per rendere omaggio all'attore e drammaturgo napoletano. 

Di quell'evento resta memorabile, tra l'altro, la scena da Filumena Marturano recitata da Eduardo con la poltrona vuota e la voce di Titina, a cui lui stesso volle rendere un commovente omaggio. Ma altrettanto memorabile fu la partecipazione di Pupella Maggio, l'attrice che interpretò magistralmente moltissimi ruoli accanto a Eduardo e per la quale lui scrisse il personaggio di Rosa Priore in Sabato, domenica e lunedì. Rosa è una splendida figura femminile che domina i tre atti di questa commedia corale, pilastro di una famiglia allargata nella quale non mancano i contrasti tra personalità e generazioni diverse. Al debutto in teatro della commedia, nel 1959, Pupella Maggio fu osannata per la sua interpretazione.

Nel corso della Lieta serata con Eduardo ed i suoi compagni d'arte al Teatro Tenda, l'attrice interpretò sulla scena vuota il monologo che conclude il secondo atto della commedia. Si tratta di un passaggio drammatico e di grande pathos. Durante il pranzo domenicale, di fronte a tutta la famiglia ed ai vicini di casa, i coniugi Ianniello, Peppino Priore fa esplodere tutta la sua rabbia repressa, accusando sua moglie di avere una relazione proprio con il ragioniere Ianniello. Rosa non si lascia intimorire e lo affronta in maniera diretta.


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