Il sottotitolo del volume introduce l'intento dell'autore: osservare il periodo storico della seconda guerra mondiale e dell'immediato dopoguerra attraverso la commedia e il film di Eduardo, partendo dall'assunto che le opere artistiche, teatrali o cinematografiche che siano, rappresentano «il documento storico per eccellenza del novecento». Infatti Eduardo, oltre a descrivere la situazione italiana del periodo bellico, ha mostrato le ricadute morali di questi avvenimenti che «hanno determinato la disumanizzazione dell'uomo. [...] Eduardo, ancorché un drammaturgo, si dimostra essere uno straordinario conoscitore dell'animo umano, accogliendo in questa determinazione le discipline costitutive delle scienze umane: la storia, l'antropologia, la filosofia, la psicologia e l'arte stessa che egli rappresenta».
Nel primo capitolo del libro Montariello espone il quadro storico degli anni 1942-1945 a Napoli, soffermandosi sui fenomeni del contrabbando e del mercato nero, della diffusione delle malattie, della miseria e della prostituzione, temi ripresi poi da Eduardo nella commedia.
Il capitolo successivo è dedicato alla nuova drammaturgia di Eduardo una volta conclusa l'esperienza del "Teatro Umoristico I De Filippo". Sarà proprio Napoli milionaria! a rappresentare il punto di svolta e di non ritorno, a partire dal quale inizierà la sua riflessione sull'uomo e sul suo rapporto con il contesto sociale nel quale è calato e sulle conseguenze prodotte dalla Storia. Quindi l'autore del saggio passa ad analizzare la commedia esaminandone i nodi salienti, facendo spesso riferimento alle puntuali ed acute osservazioni critiche di Anna Barsotti che alla drammaturgia di Eduardo ha dedicato pagine preziose ed imprescindibili. A conclusione del capitolo Montariello ha ricostruito l'accoglienza che ebbe la commedia al suo debutto attraverso le recensioni dei critici dell'epoca.
Gli altri due capitoli sono quindi dedicati all'edizione cinematografica di Napoli milionaria! e alle polemiche seguite alla sua uscita. Eduardo fu infatti accusato da alcuni esponenti della Democrazia Cristiana e da una parte della stampa, di aver denigrato e offeso la città di Napoli ed i napoletani, così come era accaduto con La pelle, il romanzo di Curzio Malaparte da poco pubblicato. Eduardo rispose a queste accuse: «Certi giornali hanno scritto che io denigravo Napoli. Ma io, egregi signori, i bassi "li ho ripuliti". Eppoi cosa deve fare l'artista se non "denunciare" uno stato di cose? Questo è il nostro compito. Io non ho denigrato Napoli. [...] La miseria c'è veramente. E io la denuncio. Quando sono andato a fotografare certi quartieri popolari, io ed altri fotografi siamo stati scambiati per agenti del genio civile. Allora è corsa la voce che si stava demolendo quella parte della città, la gente è uscita dalle case, da quei tuguri che sono l'unico rifugio del popolo napoletano. E una donna, una vecchia, mi è venuta incontro gesticolando: "Signurì, allargate allargate, qui non vogliamo più starci, qui non possiamo più vivere. Allargate signurì", e indicava i muri cadenti che avrebbero voluto vedere abbattuti».
Il saggio si conclude con un'analisi del film attraverso il confronto con l'edizione teatrale per rilevarne le differenze e mettendolo in relazione ai modelli del neorealismo. Il volume è corredato da una piccola sezione iconografica che riporta immagini storiche di Napoli devastata dai bombardamenti, le locandine della commedia e del film oltre ad alcune foto di scena.
La Napoli milionaria! di Eduardo De Filippo. Dalla realtà all'arte senza soluzione di continuità, Carlo Montariello, Liguori Editore
Grazie Laura
RispondiEliminaC Montariello
Ma grazie a lei!
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