domenica 1 novembre 2009

31 ottobre 1984 - 2009

Esattamente 25 anni fa moriva Eduardo.

Ai suoi funerali parteciparono migliaia di persone, furono trasmessi in diretta dalla RAI. Alla fine della funzione intervennero per ricordarlo Ferruccio Marotti, docente all'università di Roma, un ragazzo del carcere di Nisida, e Dario Fo. La diretta TV però si interruppe proprio all'inizio di questi interventi. Dario Fo ha poi raccontato questa circostanza:

«Non mi dimenticherò mai la scena, durante i funerali di Eduardo, delle tre camere della televisione montate su torri che di colpo, all'unisono, sollevarono il muso per aria in segno di rifiuto e i segnali luminosi, gli occhi rossi, si spensero […] Ora sempre in diretta, davanti alla bara di Eduardo, presenti le alte autorità, si sarebbe celebrato il commiato. C'era un ragazzo del carcere di Nisida di Napoli, che avrebbe salutato l'unico senatore della Repubblica che si era occupato di loro. Ferruccio Marotti, dell'Ateneo di Roma, dove Eduardo insegnava, avrebbe parlato ancora, poi sarebbe toccato a me in rappresentanza dei teatranti. Dall'alto decretarono immediatamente che no, il commiato non si doveva fare. Era la vendetta dei politici che si erano visti esclusi dal rito. A loro non interessava tanto salutare un uomo di teatro. Gli interessava solo procurarsi uno spazio audiovisivo da gestire. Gli era stata negata questa occasione di battage, responsabili i familiari. E allora niente… per nessuno.
Splendido! Io ho visto per aria Eduardo che si faceva matte risate, era proprio il finale che lui voleva. Non c'era dubbio, se l'era inventato personalmente, se l'era sceneggiato e allestito col permesso del Padreterno: il padreterno dei teatranti, un certo Dioniso.
Così se n'era andato con una delle sue classiche sentenze: "Anche da morto, se non stai attento, quelli cercano di fotterti fino all'ultimo respiro"»

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