sabato 31 ottobre 2015

Il teatro, una conversazione di vita


«Qualcuno - non ricordo chi, né le parole precise - ha detto che Eduardo ha inventato nel teatro il primo piano: nel senso che quel suo volto che potremmo dire essenziale - scavato, sofferente, saggio - e quel suo essenziale gestire rendevano al teatro, eccezionalmente, quella peculiarità che è del cinema. Pur includendo lo spazio scenico, al momento in cui Eduardo entrava in scena lo sguardo dello spettatore acquistava la capacità, come si dice nel gergo cinematografico e televisivo, di "zummare" sul suo volto, sulle sue mani, sul suo passo. E ciò credo accadesse per un fenomeno di "denaturalizzazione" del teatro, del luogo teatrale, che Eduardo riusciva a operare: e cioè di sottrarlo alla convenzione e di restituirlo alla realtà.
Viene di pensare a quel racconto di Borges, in cui Averroé, traducendo Aristotele, si ferma alle ignote parole "tragedia" e "commedia", non accorgendosi che bastava guardare fuori dal balcone perché la vita gliene offrisse il significato. È un racconto che il teatro di Pirandello e il teatro di Eduardo irresistibilmente richiamano alla memoria: come di un passare dalla vita al teatro senza scarti, senza fratture, inventando nella vita e nel teatro, facendo del teatro una conversazione di vita».
Leonardo Sciascia, L'Espresso, 5 novembre 1984

mercoledì 21 ottobre 2015

La stoffa dei sogni

Può apparire quasi sorprendente come, a distanza di ormai trentuno anni dalla sua scomparsa, Eduardo possa essere ancora così presente, da protagonista e in una veste senz'altro attuale, sulla scena italiana. Non mi riferisco alle sue commedie, che compaiono sempre nei cartelloni di ogni stagione teatrale, ma al fatto che quanto ci ha lasciato in eredità continui a dare frutti.

Sergio Rubini nei panni di Oreste Campese
Il 14 ottobre scorso, nella serata di pre apertura della Festa del Cinema di Roma, è stato proiettato il film "La stoffa dei sogni", diretto da Gianfranco Cabiddu ed interpretato, tra gli altri, da Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini.
Si tratta di un interessantissimo progetto che vede nuovamente accostati Eduardo e Shakespeare. Come è noto, Eduardo dedicò l'ultimo periodo della sua vita alla traduzione in napoletano de "La tempesta"  di Shakespeare. Gianfranco Cabiddu ebbe un ruolo importante nella realizzazione di questa impresa, avendo seguito le fasi di registrazione della Tempesta, nella quale Eduardo diede voce a tutti i personaggi maschili. Il film che ora ha realizzato interseca la storia narrata da Shakespeare con quella di Oreste Campese e dei suoi poveri comici, protagonisti della commedia eduardiana "L'arte della commedia", testo nel quale Eduardo scolpisce la sua visione del teatro e dell'importanza che attribuisce all'arte alla quale ha dedicato la vita.