mercoledì 13 luglio 2011

La follia della comicità

«[Michele] pare la cortesia e la saggezza fatte persona. E tutto quello che fa e dice, nasconde, sotto una lucidezza un po' inquieta, una matta ostinazione. Ebbene, bisogna vedere quale comicità placida e insieme fantasiosa, sfumata e potente, distratta e convinta sa raggiungere nell'interpretazione di questo personaggio Eduardo De Filippo, che poi è anche  l'autore della commedia. Questo Michele, a poco a poco, ingrandendosi, passa dalla semplicità più schietta e calma ai più arditi gradi della ilarità, sfiorando talora la farsa, superandola, per raggiungere il grottesco, mescolando il vero allo sconvolgimento del vero. È la follia della comicità; e tutto questo con una precisione di particolari osservati, impeccabili»

("Ditegli sempre di sì" - Renato Simoni, Corriere della Sera, 21 marzo 1934)


mercoledì 6 luglio 2011

Eduardo dietro le quinte

Bulzoni Editore ha dedicato una sezione della Collana Biblioteca Teatrale alla "Memoria di Eduardo", sezione curata da Ferruccio Marotti e Agostino Lombardo. I titoli pubblicati: O Capitano, mio Capitano! Eduardo maestro di drammaturgiaCome a concertoParole mbrugliateSabato, domenica e lunedì. Eduardo De Filippo, teatro, vita, copione e palcoscenico e questo Eduardo dietro le quinte. Un capocomico-impresario attraverso cinquant'anni di storia, censura e sovvenzioni (1920-1970)

Attraverso la lente dei mutamenti delle varie norme che in cinquant'anni di storia italiana hanno regolamentato e condizionato la scena teatrale del nostro Paese, è descritta in maniera scrupolosa l'attività di Eduardo capocomico e impresario, a cominciare dai suoi esordi. Viene ripercorsa la vicenda del Teatro San Ferdinando, acquistato nel 1948 da Eduardo, ridotto praticamente in macerie a seguito dei bombardamenti. Dovette affrontare enormi impegni economici, che lo portarono a chiedere numerosi prestiti alle banche, ad investire tutti i guadagni derivati dalla sua attività cinematografica di quegli anni e ad ipotecare lo stesso teatro, la sua casa di Roma e lo scoglio di Isca, acquistato alcuni anni prima.

«L'apertura di un teatro [...] è un'impresa titanica, quasi impossibile se chi vuole affrontarla è un privato. Eppure può rappresentare una grande occasione per una città affamata in cui è altissima la mortalità infantile, dove si arricchiscono gli speculatori mentre le forze attive sono costrette ad emigrare. Il progetto San Ferdinando è, nella mente di Eduardo, un punto di partenza per creare in quegli anni difficili un'azienda attiva per un rilancio culturale e sociale di una delle zone più povere della città. Invece le forze politiche lo lasceranno solo, leggi e burocrazia si trasformeranno in ostacoli insormontabili»

Altro capitolo interessante è quello che affronta la questione del Teatro Stabile di Napoli, alla cui direzione fu proposto Eduardo alla fine degli anni '60. Nonostante l'impegno assunto con la serietà e professionalità che  hanno sempre contraddistinto tutte le iniziative da lui intraprese, il progetto non vide mai la luce e Eduardo, a cui i politici di turno non chiesero mai ufficialmente di rinunciare all'incarico (ma Isabella riferisce che diverse volte gli furono fatte pressioni affinché rinunciasse spontaneamente), rimase fino alla morte il direttore artistico di questo ente mai effettivamente nato.

L'autrice del libro, Maria Procino Santarelli, è una ricercatrice storico-archivista che ha lavorato per la compagnia "Il Teatro di Eduardo" e poi per la "Compagnia di Teatro di Luca De Filippo". Ha corredato questo accurato lavoro con delle interviste ad alcuni tecnici, facenti parte di quella «categoria silenziosa» indispensabile alla riuscita dello spettacolo teatrale. Si tratta di persone che hanno lavorato insieme a Eduardo, "'o masto", e che contribuiscono a definirne meglio la figura, al di fuori dei confini della mitologia che lo accompagna.

Maria Procino Santarelli, Eduardo dietro le quinte. Un capocomico-impresario attraverso cinquant'anni di storia, censura e sovvenzioni, Bulzoni Editore