sabato 6 dicembre 2014

Isabella, l'altra metà di Eduardo

Nei giorni scorsi, su iniziativa della Fondazione Valenzi, si è voluto celebrare Eduardo, a trent'anni dalla sua scomparsa, attraverso la figura di sua moglie, Isabella Quarantotti. Un ricordo tutto al femminile, tracciato da donne che hanno conosciuto quella che fu la sua compagna di vita per quasi trent'anni e fino alla sua morte. Titolo del convegno, "Dietro un grande uomo, una grande donna. Eduardo ed Isabella".

Nata nel 1921 e cresciuta in una famiglia di intellettuali, rimasta orfana in tenera età, Isabella è stata una donna animata per tutta la sua vita da una grande curiosità intellettuale. Fin da giovane si è accostata al teatro, alla scrittura, coltivando interessi e conducendo una vita piena e, per quegli anni, fuori dagli schemi. Ha viaggiato, non ha mai smesso di studiare, ha frequentato ambienti e persone intellettualmente stimolanti. Di una bellezza intensa e non convenzionale, si sposò giovanissima con Felice Ippolito, dal quale ebbe sua figlia Angelica. Divorziarono dopo pochi anni e lei sposò  il poeta inglese Alexander Smith, dal quale comunque si separò ben presto. Conobbe Eduardo nel 1956 e rimasero insieme fino sua alla morte. Fu una grande storia d'amore, di intesa intellettuale, di collaborazione lavorativa. Lei divenne addetta stampa della compagnia di Eduardo, scrissero insieme la sceneggiatura dell'originale televisivo "Peppino Girella", tratto dal racconto "Lo schiaffo" di cui lei era autrice e con il quale vinse nel 1960 il Premio Rieti. Si dedicò ininterrottamente alla scrittura, fu traduttrice di importanti autori inglesi ed ebbe un ruolo fondamentale anche nell'ultima, impegnativa fatica di Eduardo, la traduzione in napoletano del '600 de "La tempesta" di William Shakespeare. Fu lei infatti a realizzare la traduzione letterale del testo originale che poi Eduardo utilizzò per la versione in napoletano, un lavoro straordinario che lo impegnò negli ultimi mesi della sua vita.

domenica 23 novembre 2014

Quelle voci che non ci lasciano dormire

Ho già scritto lo scorso anno della commedia Le voci di dentro portata in scena da Toni Servillo. Una grande messa in scena, una messa in scena fedele all'originale anche se non ruffiana, emozionante e ipnotica, interpretata in maniera impeccabile e coinvolgente da un cast di attori che in alcun modo hanno fatto rimpiangere gli interpreti che tutti noi ricordiamo nella edizione televisiva di Eduardo, e che i più fortunati hanno potuto applaudire in teatro.

Qualche settimana fa la Rai ha realizzato una diretta televisiva dal Teatro San Ferdinando, dove Toni Servillo e la sua compagnia hanno riproposto la commedia che nella scorsa stagione ha avuto un enorme successo di pubblico e si è aggiudicata cinque premi alle Maschere del Teatro Italiano: miglior spettacolo della stagione 2013-14, miglior regia, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista (Peppe Servillo) e miglior attrice non protagonista (Chiara Baffi).

Personalmente amo moltissimo questa commedia, dalla quale ho mutuato anche il titolo di questo mio blog, ed ho ugualmente amato la messa in scena di Servillo. Da questa ho tratto alcuni momenti, quelli che mi hanno da sempre emozionato di più. 


«'E muorte so' assaie»
Siamo nel primo atto. I fratelli Saporito si sono introdotti in casa dei Cimmaruta i quali, ignari, non sanno che di lì a poco saranno arrestati con l'accusa di essere degli assassini. Alberto Saporito allude, parlando di coloro che, essendo morti per mano dei propri simili, non danno pace ai vivi. In questa scena uno straordinario Peppe Servillo accompagna, senza dire una parola, il monologo di suo fratello, con una espressività che lascia senza parole.



domenica 16 novembre 2014

«Isa Danieli racconta Eduardo»

Lo scorso 30 ottobre l'attrice Isa Danieli è stata protagonista di uno degli eventi organizzati dal Forum delle Culture per ricordare Eduardo a trent'anni dalla sua scomparsa.

Luogo dell'incontro è stato la Biblioteca Nazionale di Napoli, nella sala adiacente alla Sala Esposizioni dove, fino allo scorso 8 novembre è stata esposta la mostra "Tra le carte di Eduardo", una interessantissima raccolta di documenti originali recentemente donati dalla Fondazione Eduardo De Filippo alla Biblioteca Nazionale. L'archivio ha trovato la sua collocazione definitiva presso la sezione di Arti e Spettacolo Lucchesi Palli dove è in fase di sistemazione e la cui stanza della direzione sarà intitolata ad Eduardo.

Accanto al saggista Francesco Canessa e al direttore della Fondazione De Filippo, Francesco Somma, Isa Danieli oltre a condividere con i presenti i suoi ricordi personali legati agli anni in cui ha lavorato con Eduardo, ha interpretato brani di commedie, poesie, canzoni. Grazie alla presenza di Mariolina Cozzi Scarpetta, mi è possibile condividere alcuni momenti della sua esibizione.







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giovedì 6 novembre 2014

"Cantata delle parole chiare". L'omaggio a Eduardo dall'aula del Senato

Nel giorno del trentesimo anniversario della morte, l'aula del Senato è diventata, per una volta, palcoscenico di uno spettacolo degno di questo nome, in ricordo di Eduardo, nominato senatore a vita nel 1982 dal presidente Sandro Pertini per i suoi meriti in campo artistico e letterario. Entrato a far parte del gruppo della Sinistra Indipendente, si spese in particolare in favore del recupero dei giovani detenuti nei carceri minorili.

Suo figlio Luca ha guidato i presenti nell'aula e coloro che hanno potuto seguire la diretta televisiva, in un percorso a tappe nell'opera di Eduardo, spaziando tra commedie, poesie, riflessioni ed impegno civile. A dare voce alle sue "parole chiare" sono stati nomi importanti della scena italiana. La cerimonia si è aperta con un brano tratto dal poemetto Padre Cicogna, musicato da Nicola Piovani, ed è quindi proseguita con ricordi, testimonianze, omaggi.






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giovedì 30 ottobre 2014

Paola Quarenghi. «Eduardo, un artista, "a man"»

Sono molte le voci che in questi giorni,  a trent'anni dalla sua scomparsa, vengono a ricordare la figura di Eduardo. Convegni, rappresentazioni, trasmissioni televisive, il mondo dello spettacolo e quello accademico gli rendono omaggio attribuendogli l'importanza che merita nel panorama culturale del nostro Paese.

Paola Quarenghi
Paola Quarenghi, docente in Discipline dello Spettacolo presso la facoltà di Lettere e Filosofia all'Università La Sapienza di Roma, è una delle più autorevoli studiose in materia. Ha pubblicato libri e articoli su Eduardo, ha curato insieme ad Antonella Ottai  l'edizione in DVD delle commedie e l'edizione critica delle Cantate per i "Meridiani" Mondadori, insieme a Nicola De Blasi. Persona affabile e molto alla mano, ho avuto la fortuna di incontrarla in alcune occasioni e per me, appassionata "dilettante" che ha divorato e assorbito i suoi testi, imprescindibili per chi si voglia addentrare nello studio di Eduardo, è stato veramente un enorme piacere conoscerla. Dunque, tra i vari ricordi a lui dedicati, non posso non segnalare il suo, apparso sul sito dell'Associazione Culturale "Doppiozero".
Chi affiderebbe oggi un mostro sacro come Eduardo De Filippo alle cure di una ragazzetta di ventotto anni senza arte né parte? Tanti ne avevo quando Ferruccio Marotti mi mise, come assistente, al fianco di quest’uomo ultraottantenne, artista severo e, secondo la vulgata, di cattivo carattere, al quale aveva offerto un contratto per insegnare drammaturgia agli studenti della Sapienza. All’epoca ero borsista CNR presso l’Istituto del teatro e dello spettacolo, ma che titoli potevo vantare per quella delicata missione? Nessuno. A malapena avevo letto o visto in televisione alcune delle sue commedie più famose; non avevo particolari competenze organizzative; non ero nemmeno napoletana. È vero che i compiti che mi si richiedevano erano piuttosto semplici: dovevo andare a prelevarlo a casa e riaccompagnarlo con una cinquecento rossa prestata da una collega, Luisa Tinti; dovevo fare l’appello, tenere un diario degli incontri e raccogliere gli elaborati degli studenti. Non mi si richiedeva, per fortuna, di intervenire, di fare sfoggio di un sapere che non avevo. Un po’ di pazienza e la capacità di ascoltare erano doti su cui potevo contare, allora assai più di oggi. E tanto bastava. (continua a leggere su Doppiozero.com)

mercoledì 29 ottobre 2014

"Eduardo De Filippo e il teatro del mondo". Il convegno all'Università Federico II di Napoli

Nell'ambito delle celebrazioni per il trentennale della morte di Eduardo, si è svolto lo scorso 23 e 24 ottobre un convegno all'Università degli Studi di Napoli Federico II, dal titolo "Eduardo De Filippo e il teatro del mondo". Il programma delle due giornate è stato ricco di interventi da parte di studiosi che hanno affrontato la figura dell'attore drammaturgo sotto molteplici punti di vista. 

Impossibilitata ad assistere in prima persona, grazie alla preziosa presenza nella prima giornata dell'inviata speciale Mariolina Cozzi Scarpetta, posso condividere alcuni momenti di questo evento.

Mariano Rigillo. "Eduardo ed io al Cairo"
L'attore Mariano Rigillo ha raccontato la sua esperienza, che risale al 1997, di una messa in scena da lui curata di Filumena Marturano in lingua araba e rappresentata al Cairo.


A conclusione del suo intervento poi, Rigillo ha interpretato alcune poesie di Eduardo




Maurizio De Giovanni. "Il commissario Ricciardi sulle tracce di Eduardo"
Tra gli intervenuti, anche Maurizio De Giovanni, scrittore napoletano che ha pubblicato una serie di romanzi polizieschi ambientati nella Napoli degli anni Trenta e che hanno per protagonista il commissario della Regia Polizia, Luigi Alfredo Ricciardi.



(Grazie a Mariolina Cozzi Scarpetta per le riprese degli interventi)


domenica 5 ottobre 2014

La mostra "Mia famiglia. I fratelli De Filippo fra Cinema e Teatro"

Lo scorso 23 settembre è stata inaugurata a Roma la mostra Mia famiglia. I fratelli De Filippo fra Cinema e Teatro. Allestita dall'Associazione Culturale e Compagnia Teatroantico, a cura di Giulio D'Ascenzo ed Elisabetta Centore, l'esposizione raccoglie materiale fotografico e documentale di grande interesse. Si tratta di esemplari rigorosamente originali, reperiti nel corso degli anni presso archivi di giornali, collezionisti, mercatini. E' una raccolta di foto, articoli, numeri di riviste specializzate, libri e soprattutto locandine di film che documentano l'intensa attività che i tre fratelli svolsero anche in ambito cinematografico, sia singolarmente che insieme. Sono esposte tra le altre le locandine di Ferdinando I, re di Napoli, interpretato dai De Filippo oltre che da Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Aldo Fabrizi; la locandina di Assunta Spina, film che vide affiancati Eduardo ed Anna Magnani, e poi quelle di alcune delle pellicole interpretate da Peppino insieme a Totò.

Tra i documenti, vi è il testo originale della lettera aperta che Eduardo indirizzò nel 1959 all'allora ministro dello Spettacolo Umberto Tupini dalle pagine del quotidiano "Paese Sera", in cui denuncia la situazione del teatro in Italia, lettera dai contenuti ancora tristemente attuali. E poi foto di scena e di famiglia, lettere autografe, un disco in vinile di poesie della tradizione napoletana lette da Eduardo, una copia del volume di Eduardo Scarpetta Da S. Carlino ai Fiorentini del 1900, con la prefazione di Benedetto Croce, fino alla locandina originale del film Il gallo nel pollaio datata 1917, interpretato da Vincenzo Scarpetta e recentemente ritrovato e restaurato dalla Cineteca Nazionale in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo.

La mostra è ospitata in due sale presso la Casa del Cinema a Roma, in piazzale Marcello Mastroianni, all'interno del parco di Villa Borghese ed è visitabile tutti i giorni dalle 15 alle 19. 



Nei prossimi giorni sono previste nella Sala Deluxe della Casa del Cinema le proiezioni di alcuni dei film interpretati dai De Filippo:
  • Lunedì 6 ottobre ore 16 (in replica il 24 ottobre ore 18) Napoletani a Roma, di Eduardo De Filippo (1953)
  • Martedì 7 ottobre ore 16 (in replica il 24 ottobre ore 16) Marito e moglie, di Eduardo De Filippo (1952)
  • Mercoledì 8 ottobre ore 16 (in replica il 23 ottobre ore 16) Ragazze da marito, di Eduardo De Filippo (1952)
  • Giovedì 9 ottobre ore 16 (in replica il 22 ottobre ore 16) Ti conosco mascherina, di Eduardo De Filippo (1943)
  • Venerdì 10 ottobre ore  16 (in replica il 21 ottobre ore 16) In campagna è caduta una stella, di Eduardo De Filippo (1939).

domenica 14 settembre 2014

Pupella Maggio, il monologo di donna Rosa Priore

Nel giugno del 1978 l'impresario Carlo Molfese organizzò nel suo Teatro Tenda, a Roma, una serata d'onore per Eduardo, condotta da Vittorio Gassman. Riuscì nell'impresa di riunire sullo stesso palcoscenico grandissimi nomi della scena italiana, venuti per rendere omaggio all'attore e drammaturgo napoletano. 

Di quell'evento resta memorabile, tra l'altro, la scena da Filumena Marturano recitata da Eduardo con la poltrona vuota e la voce di Titina, a cui lui stesso volle rendere un commovente omaggio. Ma altrettanto memorabile fu la partecipazione di Pupella Maggio, l'attrice che interpretò magistralmente moltissimi ruoli accanto a Eduardo e per la quale lui scrisse il personaggio di Rosa Priore in Sabato, domenica e lunedì. Rosa è una splendida figura femminile che domina i tre atti di questa commedia corale, pilastro di una famiglia allargata nella quale non mancano i contrasti tra personalità e generazioni diverse. Al debutto in teatro della commedia, nel 1959, Pupella Maggio fu osannata per la sua interpretazione.

Nel corso della Lieta serata con Eduardo ed i suoi compagni d'arte al Teatro Tenda, l'attrice interpretò sulla scena vuota il monologo che conclude il secondo atto della commedia. Si tratta di un passaggio drammatico e di grande pathos. Durante il pranzo domenicale, di fronte a tutta la famiglia ed ai vicini di casa, i coniugi Ianniello, Peppino Priore fa esplodere tutta la sua rabbia repressa, accusando sua moglie di avere una relazione proprio con il ragioniere Ianniello. Rosa non si lascia intimorire e lo affronta in maniera diretta.


sabato 6 settembre 2014

Dolore sotto chiave

Eduardo e Franco Parenti
Dolore sotto chiave è un atto unico scritto nel 1958, concepito originariamente in forma di originale radiofonico e presentato nel settembre del 1959 al "Premio Italia", manifestazione internazionale ideata dalla RAI.

Protagonisti del dramma sono, ancora una volta, fratello e sorella, coppia che spesso Eduardo pone  al centro delle sue commedie (Bene mio e core mio, Le bugie con le gambe lunghe, Ditegli sempre di sì). Altro tema ricorrente è quello della morte, evento che deve essere accettato come parte della vita dell'uomo e che, se come in questo caso si tenta di nascondere, condiziona negativamente l'esistenza di coloro che restano. 

Rocco, dopo oltre un anno di assenza per motivi di lavoro, torna a casa dove ha lasciato sua sorella Lucia e l'amata moglie Elena la quale, all'indomani della sua partenza, si è ammalata di cuore. Durante i mesi in cui Rocco è stato lontano, Lucia si è presa cura di lei, provvedendo a farle vivere una vita tranquilla e protetta. Infatti, a causa dell'aggravarsi della malattia, la donna è costretta a vivere a letto, lontana da qualunque emozione che potrebbe causarne la morte.
Al suo rientro però Rocco, esasperato dalla situazione, colto quasi da un raptus, mette a soqquadro la casa ed irrompe nella stanza della malata affinché lo spavento ed il frastuono mettano fine alla sua agonia. Rimarrà sconvolto nello scoprire che la stanza è vuota e che sua moglie non c'è. Quando chiede spiegazioni a Lucia, arrivando a sospettare che Elena lo abbia lasciato per un altro uomo, apprende con incredulità che in realtà sua moglie è morta già da dieci mesi e che Lucia, per proteggerlo, non gli ha mai rivelato la verità ma ha portato avanti la messa in scena dell'aggravarsi della malattia. Rocco infatti, innamoratissimo di sua moglie, aveva a suo tempo confessato che se Elena fosse venuta a mancare si sarebbe ucciso. Sua sorella quindi, temendo questo gesto estremo, mette in atto la finzione. 
Rocco allora sfoga tutta la sua rabbia, prima insinuando che Lucia abbia agito per motivi di interesse economico (la donna infatti riceveva regolarmente dal fratello il denaro necessario alle cure e che in realtà ha utilizzato per il funerale e la sepoltura della defunta) e poi accusandola di avergli impedito di vivere il dolore per la perdita di Elena. Infatti, il protrarsi della malattia, l'impossibilità di vedere la moglie per non causarle emozioni che sarebbero risultate fatali, lo hanno portato a nutrire del risentimento nei suoi confronti e, confesserà in ultimo, al tradimento. Rocco infatti si è innamorato di un'altra donna che però, stanca di aspettarlo, lo ha lasciato e sta per partire con un altro.

lunedì 2 giugno 2014

"Eduardo... luoghi, vita, opere". La mostra di Bruno Garofalo a Napoli

Nel cuore del centro storico di Napoli, presso la basilica di San Giovanni Maggiore, ha trovato la sua collocazione una piccola mostra che lo scenografo Bruno Garofalo ha voluto dedicare a Eduardo a trent'anni dalla sua scomparsa, realizzata grazie alla Fondazione Ordine Ingegneri di Napoli in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo.
L'esposizione raccoglie foto di scena scattate dal fotografo Claudio Garofalo, fratello di Bruno, ma anche altre immagini che fanno parte dell'archivio della famiglia De Filippo, locandine e oggetti di scena. Tra questi la maschera ed il berretto a pan di zucchero (il "cuppulone") usati da Eduardo per vestire i panni di Pulcinella, gli occhiali e i guanti di "Natale in casa Cupiello", la cassa di Sik-Sik. In una cappella della basilica poi è possibile assistere alla proiezione di spezzoni di commedie e filmati di repertorio. 
Ma il pezzo forte della mostra è rappresentato dalla ricostruzione del piccolo camerino di Eduardo, quello che si trovava nel suo teatro, il San Ferdinando, sciaguratamente eliminato durante i lavori di restauro eseguiti quando il teatro fu donato al Comune di Napoli. La Fondazione Ordine degli Ingegneri avrebbe offerto il suo sostegno affinché questo pezzo di storia venga ripristinato nella sua sede originale.
La mostra rimarrà esposta sino al 29 giugno ed è visitabile, con ingresso libero, dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 20:00 e la domenica dalle 10:00 alle 11:30 e dalle 18:00 alle 19:30.





lunedì 19 maggio 2014

"La Tempesta" tradotta da Eduardo torna alla Sapienza di Roma

L'Università di Roma La Sapienza celebra Eduardo a trent'anni dalla sua scomparsa con un progetto dal titolo "Eduardo dopo Eduardo". Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 28 maggio con un evento di particolare interesse, dedicato all'ultima fatica di Eduardo, la traduzione in napoletano del Seicento de "La Tempesta" di William Shakespeare.

Sarà l'occasione per ascoltare la registrazione della commedia shakespeariana recitata da Eduardo, interprete di tutti i personaggi maschili, affiancato da Imma Piro che prestò la voce al personaggio di Miranda e con le musiche di Antonio Sinagra. Esattamente trent'anni fa, nel maggio del 1984, pochi mesi prima della sua scomparsa, questa registrazione fu presentata proprio alla Sapienza di Roma, dove Eduardo aveva tenuto il suo corso di drammaturgia poco tempo prima.

Il programma della serata-spettacolo prevede la partecipazione di Luca De Filippo che oltre a leggere alcune poesie di suo padre, insieme a Ferruccio Marotti (all'epoca direttore del Teatro Ateneo) ed a Gianfranco Cabiddu (fonico e regista che partecipò alla realizzazione della registrazione) ripercorrerà la storia di questo "ultimo dono" di Eduardo, sua opera di congedo, come lo fu del resto anche per lo stesso Shakespeare. Saranno inoltre presenti l'attrice Isa Danieli che reciterà alcuni brani tratti dal poema teatrale "Ta-kai-ta" composto da Enzo Moscato in omaggio a Eduardo, l'anglista Rosy Colombo e Nicola De Blasi, linguista e docente dell'Università Federico II di Napoli. Conduttore dell'evento sarà Antonio Audino di Radio3.

Il progetto, curato da Antonella Ottai e Paola Quarenghi, proseguirà nel mese di ottobre con incontri nei quali saranno affrontati diversi aspetti dell'opera eduardiana, quali il rapporto con la tradizione e l'avanguardia, il rapporto con i media e le nuove tecnologie, l'impegno civile, la fortuna all'estero.

L'iniziativa è stata realizzata dall'Università di Roma in collaborazione con il Centro Teatro Ateneo, la Fondazione Eduardo De Filippo, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Rai Radio3 ed il Teatro di Roma. La serata-spettacolo, che ha per titolo "Orecchie per vedere", avrà luogo mercoledì 28 maggio alle ore 18 presso l'Aula Magna della Sapienza, in piazzale Aldo Moro, 5.



Per saperne di più
Eduardo traduce Shakespeare
Tempeste
Eduardo e Shakespeare. Parole di voce e non d'inchiostro

sabato 1 marzo 2014

Antonio Casagrande al convegno "I giorni e le notti: l'Arte di Eduardo"

Antonio Casagrande, classe 1931, è un attore che ha lavorato a lungo con Eduardo. Ha preso parte, tra l'altro, alle edizioni televisive delle sue commedie realizzate e andate in onda negli anni '60, nelle quali ha vestito i panni di Errico Settebellezze in Napoli Milionaria, uno dei tre figli di Filumena Marturano, il giovane aspirante poeta Luigi Strada in Ditegli sempre di sì ed altri.

Lo scorso 26 febbraio è stato tra gli ospiti della giornata inaugurale dell'Atto Secondo de "I giorni e le notti: l'Arte di Eduardo" che si è svolta presso l'Università di Salerno. Il tema della sessione era "Eduardo con gli attori: forme della messinscena". Nel corso del suo intervento ha ricordato la sua interpretazione di un personaggio di secondo piano in una delle commedie più celebri di Eduardo, ma non per questo meno tratteggiato e con una sua precisa funzione nell'economia della commedia. Si tratta di Raffaele il "guardaporta", anima nera in Questi fantasmi!.

Anna Barsotti lo definisce una sorta di Pulcinella, un servo mariuolo, un falso aiutante del protagonista «pronto ad accettare i fantasmi propri e altrui [...] con una filosofia e un'impertinenza tali da poterli sfruttare a proprio vantaggio». Suo è il compito di introdurre lo spettatore all'inizio della commedia nel grande appartamento del palazzo seicentesco e di renderlo partecipe delle leggende e dei misteri che avvolgono la casa. Nel corso di tutti e tre gli atti si assiste alle schermaglie tra lui ed il protagonista Pasquale Lojacono, vittima della furbizia e della scaltrezza di questo personaggio.

Nel terzo atto della commedia, quando Pasquale finge di partire nel tentativo di far ricomparire il "fantasma" che fino a quel momento lo aveva aiutato, nel prendere commiato da sua moglie Maria si sofferma a riflettere sull'incomunicabilità che ha innalzato il muro che ormai li separa. A controbilanciare la nota amara interviene poco dopo proprio Raffaele, che traduce nel linguaggio popolare, meno raffinato ma certamente efficace, il discorso di Pasquale. Ed è proprio questo passaggio che Casagrande ha voluto proporre ai numerosi presenti nell'Aula dei Consigli. La messa in scena a cui si riferisce risale al 1981 con la Compagnia di Enrico Maria Salerno.



(Un particolare ringraziamento a Mariolina Cozzi Scarpetta che ha raccolto questa testimonianza audio ed ha voluto condividerla con i lettori di questo Blog)

Sullo stesso argomento:
7 gennaio 1946. Appaiono i "Fantasmi" di Eduardo
Avimmo perza 'a chiave
Un progetto lungo un anno: "I giorni e le notti: l'Arte di Eduardo"

sabato 22 febbraio 2014

Un progetto lungo un anno: "I giorni e le notti: l'Arte di Eduardo".

Nel corso di questo 2014, in cui ricorre il trentennale della morte di Eduardo, è partito un progetto coordinato dall'Università di Calabria e articolato in cinque sessioni di incontri, dal titolo "I giorni e le notti: l'Arte di Eduardo". Partecipano all'iniziativa, oltre alla Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia e la Fondazione Eduardo De Filippo, l'Università degli Studi di Salerno, la Fondazione Salerno Contemporanea, l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e l'Università degli Studi di Messina.

Il progetto ha preso il via lo scorso 3 febbraio presso il Teatro Auditorium Unical di Arcavcata con la prima serie di incontri dal titolo "Eduardo e le forme". Nel corso di cinque giorni si sono svolte proiezioni, reading e interventi di studiosi e critici teatrali.

Il prossimo 26 febbraio la manifestazione di sposterà all'Università di Salerno che ospita l'Atto secondo, "Eduardo con gli attori, forme della messinscena". Questa sessione si articolerà in diversi appuntamenti che prevedono, tra l'altro, anche la messa in scena dell'atto unico "Sik-Sik, l'artrefice magico", per la regia di Giancarlo Sepe.

Si proseguirà quindi a Roma con l'Atto terzo, "Eduardo in... teatro, cinema, televisione, video"  dall'1 al 5 aprile. L'Atto quarto, "Eduardo, i linguaggi, le scritture", si terrà il 15 e 16 settembre presso l'Università degli Studi di Messina. Il ciclo di incontri vedrà la sua conclusione a Napoli il 30 e 31 ottobre, giorno dell'anniversario della morte di Eduardo, presso l'Università Suor Orsola Benincasa, dove si svolgerà l'Atto quinto dal titolo "Antropologia di Eduardo".




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  • mercoledì 8 gennaio 2014

    Sik-Sik al San Ferdinando. Giulio Baffi restituisce Eduardo al suo pubblico

    Era stato annunciato ed è arrivato in libreria. Come promesso infatti, Giulio Baffi ha pubblicato con l'editore Guida un volume dedicato ad uno dei personaggi più amati da Eduardo stesso, Sik-Sik, l'artefice magico. L'idea del libro è venuta al suo curatore andando a recuperare una vecchia registrazione audio su cassetta, realizzata a titolo personale ed in maniera artigianale, dell'atto unico rappresentato al teatro San Ferdinando nel 1979, anno in cui lo stesso Baffi ne era il direttore. Come ha raccontato, ascoltando e riascoltando negli anni il nastro, si rese conto che, rispetto al testo dell'atto unico consegnato alla memoria dei posteri nell'edizione a stampa definitiva delle Cantate, durante quella recita Eduardo aveva inserito battute, lazzi ed improvvisazioni che non erano presenti nella versione originale. Da qui l'idea di far rivivere e soprattutto di condividere con gli estimatori di Eduardo questa perla, rimasta celata per oltre trent'anni.

    Il libro è un piccolo gioiello. Oltre alla trascrizione dello spettacolo andato in scena una domenica di maggio del 1979, raccoglie naturalmente un ricordo personale di Giulio Baffi, legato al suo incontro con Sik-Sik, ai giorni in cui Eduardo replicava lo spettacolo nel suo teatro, il rituale del trucco che curava personalmente e con meticolosa attenzione nel suo piccolo camerino, luogo in cui riceveva gli amici, gli attori, gli spettatori che dopo ogni recita volevano stringergli la mano.

    Ma c'è di più. Sono infatti riportate le rassegne stampa della "prima" napoletana del 1979 e poi delle successive repliche tenute l'anno seguente a Roma (Teatro Quirino), Firenze (Teatro La Pergola) e Milano (Teatro Manzoni), con le quali ha dato l'addio alle scene passando di fatto il testimone a suo figlio Luca. Sono estratti di articoli che, qualora ce ne fosse bisogno, testimoniano l'eccezionalità della figura di Eduardo e l'entusiasmo che era capace di suscitare nel pubblico, soprattutto tra i giovani che facevano file interminabili ai botteghini per aggiudicarsi un posto in teatro. Si tratta di firme importanti ed autorevoli della critica teatrale come ad esempio Renzo Tian, Roberto De Monticelli, Aggeo Savioli, Sergio Lori, Paolo Ricci, del quale è riportato anche un articolo che risale al 1954, scritto in occasione dell'inaugurazione del San Ferdinando ricostruito da Eduardo.