Nel 2006 l'editore Liguori ha pubblicato questo saggio dedicato alla commedia Napoli milionaria!. L'autore è Carlo Montariello, laureato in Storia del Cinema, regista teatrale e sceneggiatore di serie televisive.
Il sottotitolo del volume introduce l'intento dell'autore: osservare il periodo storico della seconda guerra mondiale e dell'immediato dopoguerra attraverso la commedia e il film di Eduardo, partendo dall'assunto che le opere artistiche, teatrali o cinematografiche che siano, rappresentano «il documento storico per eccellenza del novecento». Infatti Eduardo, oltre a descrivere la situazione italiana del periodo bellico, ha mostrato le ricadute morali di questi avvenimenti che «hanno determinato la disumanizzazione dell'uomo. [...] Eduardo, ancorché un drammaturgo, si dimostra essere uno straordinario conoscitore dell'animo umano, accogliendo in questa determinazione le discipline costitutive delle scienze umane: la storia, l'antropologia, la filosofia, la psicologia e l'arte stessa che egli rappresenta».
Nel primo capitolo del libro Montariello espone il quadro storico degli anni 1942-1945 a Napoli, soffermandosi sui fenomeni del contrabbando e del mercato nero, della diffusione delle malattie, della miseria e della prostituzione, temi ripresi poi da Eduardo nella commedia.
Il capitolo successivo è dedicato alla nuova drammaturgia di Eduardo una volta conclusa l'esperienza del "Teatro Umoristico I De Filippo". Sarà proprio Napoli milionaria! a rappresentare il punto di svolta e di non ritorno, a partire dal quale inizierà la sua riflessione sull'uomo e sul suo rapporto con il contesto sociale nel quale è calato e sulle conseguenze prodotte dalla Storia. Quindi l'autore del saggio passa ad analizzare la commedia esaminandone i nodi salienti, facendo spesso riferimento alle puntuali ed acute osservazioni critiche di Anna Barsotti che alla drammaturgia di Eduardo ha dedicato pagine preziose ed imprescindibili. A conclusione del capitolo Montariello ha ricostruito l'accoglienza che ebbe la commedia al suo debutto attraverso le recensioni dei critici dell'epoca.