mercoledì 4 luglio 2012

Tecnica e vocazione umana

«Recita sapendo tutto della recitazione (non si lascia sfuggire un'occasione scenica pur assorbendola nel rigore dello stile) ma effettivamente non recita. Esiste. E ciò è prodotto da una tecnica consapevolissima, nata dalla migliore tradizione del palcoscenico, unita a una vocazione umana dolorosa e irriverente, pietosa e sospettosa, fatalistica e sentimentale, renitente e confidenziale, che si risolve in continua testimonianza umoristica del mondo quotidiano».

(Roberto Rebora, Sipario, n. 190 febbraio 1962 - Recensione a Il sindaco del Rione Sanità)

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