domenica 9 maggio 2010

Eduardo traduce Shakespeare

Una delle ultime fatiche affrontate da Eduardo è stata la traduzione de La tempesta di Shakespeare. Nel 1983 la casa editrice Einaudi gli aveva chiesto di tradurre un'opera del drammaturgo inglese per la collana "Scrittori tradotti da scrittori" e lui, nonostante l'età avanzata,  i problemi di salute e diversi impegni che ancora riusciva a portare avanti, ci si dedicò con grande entusiasmo.
Nelle note di traduzione, ha spiegato i motivi che lo portarono a scegliere proprio questa opera:

«[…] Ci sono tante […] ragioni che mi hanno fatto preferire La tempesta ad altre splendide commedie scespiriane come Il sogno di una notte di mezza estate, o Come vi piace, o La dodicesima notte, e una delle più importanti è la tolleranza, la benevolenza che pervade tutta la storia: sebbene sia stato trattato in modo indegno da suo fratello, dal Re di Napoli, e da Sebastiano, Prospero non cerca la vendetta bensì il loro pentimento. Quale insegnamento più attuale avrebbe potuto dare un artista all'uomo di oggi, che in nome di una religione o di un "ideale" ammazza e commette crudeltà inaudite, in una escalation che chissà dove lo porterà? E preciso che tra gli "ideali" ci metto anche il denaro, la ricchezza, che appunto come ideali vengono considerati in questa nostra squallida società dei consumi».

Svolse un lavoro accuratissimo, per il quale fu fondamentale anche il contributo di sua moglie Isabella. Lei si occupò di riportare in italiano il testo originale che Eduardo tradusse poi in napoletano del Seicento.

«Quanto al linguaggio, come ispirazione ho usato il napoletano seicentesco, ma come può scriverlo un uomo che vive oggi; sarebbe stato inattuale cercare una aderenza completa ad una lingua non usata ormai da secoli».

Iniziò a lavorarci nel mese di luglio, durante un soggiorno a Montalcino, in provincia di Siena, dove era stato invitato da Ferruccio Marotti, docente di Storia dello Spettacolo alla Sapienza di Roma,  a partecipare allo "Studio Internazionale dello Spettacolo", e proseguì poi nel mese di agosto nella sua casa di Velletri. Una volta terminata la traduzione, Marotti convinse Eduardo, nonostante le iniziali resistenze, a registrare la commedia. Fu lui stesso ad interpretare tutte le voci maschili, mentre all'unico personaggio femminile diede voce l'attrice Imma Piro.

Con musiche composte da Antonio Sinagra, alcuni brani furono presentati nell'Aula Magna dell'Università "La Sapienza" nel maggio 1984. Eduardo pensava che questo lavoro si sarebbe potuto adattare al teatro dei pupi. Purtroppo pochi mesi dopo morì e il progetto fu portato avanti dal figlio Luca, che seguì il montaggio del materiale registrato in vista della presentazione alla Biennale di Venezia del 1985 dalla Compagnia marionettistica di Carlo Colla, con le musiche eseguite dal vivo da Antonio Sinagra. 

Nel 2006 la commedia è stata messa in scena dalla compagnia "Liberi Artisti Associati", formata da detenuti nella sezione dell'alta sicurezza del carcere romano di Rebibbia. La compagnia era nata nel 2003 per iniziativa di un gruppo di carcerati che condividevano la passione per il teatro ed in particolare per il teatro di Eduardo. La prima commedia che misero in scena fu Natale in casa Cupiello. In quella occasione Isabella De Filippo andò ad incontrare gli attori-detenuti e prese molto a cuore la loro attività. L'anno successivo fu la volta di Napoli milionaria!, scelta non casuale per lanciare un messaggio contro la guerra in Iraq. La tempesta è stata la terza prova, in occasione della quale Luca De Filippo rivolse agli attori queste parole:

«Cari amici, dietro ogni scelta che facciamo nella vita c’è una ragione profonda, da ricercare dentro di noi. Prospero, deportato e imprigionato sulla sua isola, attraverso il sapere dei suoi libri, diventa padrone della propria esistenza e del proprio destino. Da condannato diventa giudice; e perdona. Perché il perdono, quello vero, solo noi ce lo possiamo dare. La Tempesta è una delle opere più belle e misteriose di Shakespeare. Parla di Magia, degli Elementi della Natura, di Ariele gentile e del burbero Calibano, dell’Arte, della libertà della Fantasia, dei cattivi Potenti e della saggezza dell’Età. Ma soprattutto parla d’Amore, di Tolleranza e di Perdono. Sono certo che non sia un caso la vostra scelta di volerla rappresentare. Come non è un caso che sia stato l’ultimo lavoro a cui si è dedicato Eduardo. E Isabella, magnifica e attenta compagna, gli fu vicina come non mai, con dedizione e amore. Auguro a tutti voi tanti applausi e che il percorso che avete intrapreso vi porti serenità. Un abbraccio a tutti».

Eduardo amava molto Shakespeare, soprattutto in quanto uomo di teatro e non solo scrittore. A proposito del rapporto tra Eduardo e Shakespeare, è di particolare interesse il saggio Eduardo e Shakespeare, di Agostino Lombardo, rinomato anglista, studioso e traduttore di Shakespeare, contenuto nel volume L'arte della Commedia, atti del convegno di studi sulla drammaturgia di Eduardo. Sullo stesso argomento inoltre Lombardo ha pubblicato nel 2004 per Bulzoni Eduardo e Shakespeare. Parole di voce e non di inchiostro.


PROSPERO: […] Li gioche so' fernute.
Te l'aggio ditto: l'artiste
erano tutte spirete,
e so' svanite… So' svanite pe' ll'aria,
int'a lu niente…
Comme a la custruzione appariscente
di questa visione,
pure li torre ncurunàte de nuvole,
li suntuose palazze,
li castielle,
li sulenne tempie
e quest'enorme globo,
sì… cu tutto chello ca nce sta, fore e ddinto,
sparisce cumm'a lu spettacolo ch' 'e visto
e ch'è sparito e ca nun lascia tracce.
Nuje simmo fatte cu la stoffa de li
suonne, e chesta vita piccerella nosta
da suonno è circondata, suonno eterno.





Bibliografia
La tempesta, di William Shakespeare nella traduzione in napoletano di Eduardo De Filippo (Einaudi, collana Scrittori tradotti da scrittori - ISBN 9788806570187)
Eduardo De Filippo. Atti del convegno di studi sulla drammaturgia civile e sull'impegno sociale di Eduardo De Filippo Senatore a vita, a cura di Elio Testoni (Rubbettino)
L'arte della commedia. Atti del convegno di studi sulla drammaturgia di Eduardo, a cura di A. Ottai e P. Quarenghi (Bulzoni Editore)



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