Su "Il Mattino" dello scorso 5 ottobre è comparso un articolo sul ritrovamento di un filmato inedito girato da Eduardo nell'immediato dopoguerra. Si tratta di quello che oggi chiameremmo "spot" propagandistico per il Piano Marshall, destinato probabilmente alla diffusione attraverso i cinegiornali.
Il filmato è stato rinvenuto negli archivi della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Sembra che lo spot, probabilmente realizzato nell'ambito di una campagna europea per la promozione del progetto di aiuti da parte degli Stati Uniti, non sia mai stato proiettato, tanto che né gli studiosi né gli stessi eredi erano a conoscenza della sua esistenza. La pellicola era in pessime condizioni e la Cineteca Nazionale, consultato il presidente della Fondazione De Filippo, Francesco Somma, ne ha avviato il restauro. Un'analoga collaborazione tra la Cineteca e la Fondazione ha riguardato di recente il restauro di un cortometraggio di Enrico Guazzoni del 1916 di cui è protagonista Vincenzo Scarpetta, dal titolo Il gallo nel pollaio, ritrovato nella cineteca di Oslo. La Fondazione De Filippo ne ha finanziato il restauro ed il film, arricchito da una nuova colonna sonora con musiche dello stesso Vincenzo Scarpetta (*), sarà presentato dalla Fondazione De Filippo entro la fine dell'anno.
Lo spot sul Piano Marshall ha per titolo "Monologo" ed è girato sulla falsa riga della celeberrima scena del balcone nella commedia Questi fantasmi!, protagonista Pasquale Lojacono che conversa con il suo dirimpettaio "invisibile", il professore Santanna. Il filmato si conclude con una battuta che può dare adito ad una interpretazione forse non molto efficace dal punto di vista pubblicitario; Lojacono infatti si rivolge al professore dicendo: "Che dite prufesso', sarà 'na cosa bbona stu piano Marshall?". Questa chiosa mi ha fatto tornare in mente uno scritto, presente nel volume 'O canisto (poi nel libro di Isabella Quarantotti Eduardo, polemiche, pensieri, pagine inedite) dal titolo "L'America ci aiuterà?", datato 1947. Si tratta di un intervento che Eduardo fece in occasione di una messa in scena di Filumena Marturano per i giornalisti del Sindacato della stampa parlamentare, alla quale erano presenti anche importanti esponenti della classe politica dell'epoca. In attesa che venissero ultimati gli ultimi ritocchi alla scena, Eduardo si rivolse alla platea con queste parole:
«Mentre si prepara la scena vi parlerò di economia politica [...]. Di solito io interrogo l'uomo della strada per trarre dalla vita quegli elementi che, trasferiti sul palcoscenico, sostanziano di umanità i miei personaggi. Ad esempio: un giorno, passeggiando per Napoli, incontro il cocchiere Totonno e gli domando: "Che ne pensi della nostra situazione finanziaria? Credi che l'America ci aiuterà?". Totonno, sicuro della verità della sua risposta, quasi meditata in lunghe vigilie mi risponde: "Comme no. Ce adda aiuta' pe' forza. È interesse suo"
- Come, interesse suo?
- Ecco, se permettete, io vi porto un paragone. Lo sapete il fatto del pazzo dei piattini?
- No.
- Adesso ve lo spiego io - risponde Totonno. - In un manicomio (io non so perché Totonno trovasse dei paralleli tra il manicomio e la situazione attuale, evidentemente si riferiva al mondo) in uno dei cameroni c'erano tanti pazzi fra i quali uno che aveva il lettino accanto alla veranda che dava nel giardino. La sua manìa, innocua e in fondo costruttrice, era quella di fabbricare dei piattini con la terra bagnata del giardino. Fabbrica oggi, fabbrica domani, venne il giorno in cui quel povero pazzo si trovò file di piattini sotto il letto, accanto al comodino, nella corsia, un po' dappertutto. Gli altri pazzi, sorpresi ed incantati, guardavano quella massa di piatti che continuava ad ingigantire.
- Perché non me ne dai uno? - chiese un compagno.
- E tu che mi dai?
- Soldi non ho.
- Allora dammi un bottone ed io ti darò un piattino.
Da quel momento i pazzi cominciarono a strapparsi i bottoni per comperare i piattini. Strappa bottoni oggi, strappa bottoni domani, venne il giorno in cui tutti i pazzi non sapevano più come fare per tenere su i calzoni. I bottoni erano finiti e non potevano più comperare i piattini. Intanto il pazzo, nel suo mentale isolazionismo, continuava a fabbricarne. Ma, nuovamente, dopo alcuni giorni, il camerone fu ingombrato da file di piattini che egli aveva da vendere, mentre nessun compagno più gliene richiedeva.
- Compagni, dovete comperare, perché io sono pazzo e devo fabbricare altri piattini. questa è la mia manìa.
- Ma noi non abbiamo più bottoni...
Il pazzo fabbricante passò quella notte insonne. Il giorno seguente, al levar del sole, chiamò a raccolta, dalla parte della veranda, i compagni, che serratisi attorno a lui, occuparono l'immenso giardino.
- Compagni, disse tra il grido e l'invocazione, non ho dormito tutta la notte per trovare una soluzione. Ecco la massa dei vostri bottoni. io ve li rendo, così potrete continuare a comprarmi i piattini.
Il pubblico e i ministri mi applaudirono. Io ero contento perché pensavo che l'applauso significava che erano tutti d'accordo con me» (Eduardo De Filippo, 'O Canisto, Edizioni San Ferdinando).
In quegli anni Eduardo aveva già realizzato un filmato per i cinegiornali, sempre ispirato al monologo-dialogo del balcone, per invitare gli italiani a recarsi alle urne in occasione delle elezioni politiche del 18 aprile 1948. Quella fu la seconda consultazione a suffragio universale che ebbe luogo in Italia, in pieno clima di Guerra Fredda e che vide una partecipazione altissima e la vittoria della Democrazia Cristiana. Lo slogan dello spot era: "Votate per chi volete ma votate".
Il filmato sul Piano Marshall ritrovato e restaurato sarà presentato al prossimo Festival di Roma.
(*) Errata Corrige
A proposito del film Il gallo nel pollaio, la colonna sonora è ancora in fase di definizione, come mi è stato giustamente fatto notare in un commento a questo post. Mi unisco naturalmente all'auspicio di chi, con grande passione, si sta prodigando per far sì che a Vincenzo Scarpetta venga tributato il giusto riconoscimento che un artista del suo calibro senz'altro merita.
Il tuo bell'articolo lo prendo di buon augurio! E' tutto vero tranne una notizia che per il momento, purtroppo, non posso confermare. Il film del 1916 "Il gallo nel pollaio" che vede Vincenzo Scarpetta protagonista, non ha ancora una colonna sonora definita. Mi auguro che chi è preposto al lavoro, cerchi di "confezionarla" scegliendo tra i tanti componimenti musicali composti dallo stesso Vincenzo Scarpetta. Sarebbe un'operazione storicamente perfetta, un valore aggiunto al restauro della pellicola nonchè un doveroso e bell'omaggio ad un artista che, nella sua lunga carriera, ha onorato degnamente l'arte.
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