quei
diciotto sassi
che
fanno aiuola
con a
capo issata
la
«spalliera» di Cristo.
I
fiori,
sì,
quando
saranno secchi,
quelli
toglieteli,
ma
la «spalliera»,
povera
e sovrana,
e quei
diciotto irregolari sassi,
messi
a difesa
di una
voce altissima,
non li
togliete più.
Penserà
il vento
a
levigarli,
per
addolcirne
gli
angoli pungenti;
penserà
il sole
a
renderli cocenti,
arroventati
come
il suo pensiero;
cadrà
la pioggia
e li
farà lucenti,
come
la luce
delle
sue parole;
penserà
la «spalliera»
a
darci ancora
la
fede e la speranza
in
Cristo povero.
[1975]
Da 'O penziero e altre poesie (pag.38), Einaudi
Questa
poesia, pubblicata sul quotidiano Paese Sera,
fu scritta da Eduardo in occasione della morte di Pier Paolo Pasolini, ucciso
all'idroscalo di Ostia la notte tra l'1 e il 2 novembre 1975. Eduardo ammirava
Pasolini, con il quale aveva anche in cantiere la realizzazione di un film. Il
progetto non fu mai realizzato per la morte prematura di Pasolini.
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